Menu

L’angolo poetico

In occasione e onore del nostro insediamento nella nuova sede di Cattignano, avvenuta agli inizi del 1999,  alcuni versi poetici di un nostro socio…

—   —   —

Opra

14/04/1999

Sul monte salimmo con novo disegno

le forti braccia disteser l’impegno,

il Maestro brigliava l’opra legale

al postero ostello universale.

.

La paura si sciolse sulle tinte dei muri,

lasammo l’antico con novi futuri;

imbrattati di polvere di diverse stagioni,

intrisi con risa e parol di ragione.

.

Le donne contente nelle sale canore

diluivan colori co’  anema e core:

il vociare di canti nelle stanze di gelo

portovi l’opra al decimo cielo.

.

Costruivvi la casa per vista d’immenso,

per cose grandi, di mistero, sì intenso;

nelle notti profonde del limpido eterno

guardovvi l’enigma del Sommo Paterno.

.

Co’ novo puntator del Galileo maestro,

oltre lo spazio sinistro e destro,

luci immense e astri allo sconfino

mirovvi co’ pensier d’altrui destino.

.

Lo firmamento incanta e il capo avvolge

tutto, son passati anni-luce e ancor si svolge

l’opra, che dall’amor del Fattor Divino

contempla e genia l’omo nel so cammino.

.

Trestini  Adriano

Da: Azzurri d’autunno

— — —

@@@@@@

@@@                @@@

Riflessioni del nostro ex-presidente Ermanno…

— — —

GASTROFILI perché…

…il nome inizialmente poco esplicito, evoca comunque profumi e sapori di cose buone, apparentemente sconosciute e forse un po’ segrete. Una più attenta lettura ci porta invece a scoprire un’attività più ambiziosa, pregnante e appassionante, quella cioè di provare ad unire due passioni che albergano nell’animo dell’essere umano sin da quando, all’inizio dei tempi, cercava il cibo per sopravvivere e guardava meravigliato il cielo infinito. I secoli passano, le conoscenze crescono e i gusti si affinano, ma la meraviglia di un cielo di stelle o il piacere di un piatto ricercato, donano al nostro cuore un istante di profonda gioia. Chi guarda con attenzione scopre il filo sottile che lega un cielo stellato e un pandoro tagliato a stelle, il calore del Sole d’estate e un cartoccio di caldarroste invernali, il palpito di una notte di stelle cadenti e una coppa di gelato variegato con una montagna di panna… Il perdersi nell’universo delle cose o in quello dei sapori, saper apprezzare tanto un buon bicchiere di vino quanto la danza dei pianeti o la scia di una cometa, passare insomma dalle cose finite a quelle infinite per poi ritornare ad essere sempre e solo uomini.

Questo è essere Gastrofili.

Ermanno Gaiga

— — —